martedì 29 ottobre 2019

#12 I materiali della ceramica

La ceramica è composta da pochi materiali, che vengono mischiati e poi cotti più volte. Essi sono rimasti uguali lungo tutta la storia, cambiando solo i metodi di estrazione e cottura.

Questi materiali sono:
  • argilla
  • sabbia
  • acqua

#11 La tassonomia della ceramica

La principale classificazione, e sicuramente più facile, della ceramica Besio è quella relativa alla funzione finale dell'oggetto in questione:

numero civico

tagliere
vaso
scatola
ciotolo

tazza
vasetti
caffettiera
vassoio
piatto
  
insalatiera
zuppiera


barattolini

porta olio e aceto
acquasantiera
 




mercoledì 23 ottobre 2019

#10 Proverbi sulla ceramica

"Nella casa di una famiglia felice, semplici stoviglie di ceramica risplendono più della giada"

-proverbio cinese-

#09 I nomi della ceramica

CERAMICA
SIRÀMICA
POTTERY
POTERIE
CERÁMICA
KERAMIK
κέραμος
керамика
 陶器 (tàoqì)
(sinaet alfakhar)  صناعة الفخار


lunedì 21 ottobre 2019

#08 La cosa di Mondovì

La "cosa" che per me caratterizza e rappresenta il luogo da me scelto, Mondovì, sono gli oggetti in ceramica dell'azienda Besio (piatti, brocche, tazzine, ...). E' presente inoltre nella città il museo della ceramica dove si racconta la storia di questo tradizionale oggetto d'artigianato che parte dal 1842.


La “Ceramica Vecchia Mondovì” era caratterizzata da decori semplici, di gusto popolare, stesi con poche e rapide pennellate dai colori vivaci.

Il decoro maggiormente ricorrente e rappresentativo della tradizione è proprio il gallo: simbolo beneaugurante della realtà contadina si è fatto strada come icona tipica della ceramica monregalese. I bordi delle ceramiche venivano tradizionalmente realizzati con l'uso di spugne intagliate apposte sul corpo. Nascevano così vivaci decorazioni, perlopiù in color blu cobalto, colore ormai rimasto dalla tradizione.



#07 Il film su Mondovì

"78 - CHI ENTRA E CHI ESCE" 

Una pellicola metà cinematografica e metà documentario ideata dalla figlia del protagonista del racconta. Una vicenda avvincente ambientata nella Mondovì dei fini anni '70.


Accadde il 28 giugno 1978, era l’1,40 di notte. Qualcuno si appostò dietro al casa della famiglia Filippi, notissimi imprenditori di Mondovì, aggredì e rapì il giovane Pier Felice. All’epoca aveva 23 anni. Erano gli anni del terrore. Prima di allora non c’era mai stato un sequestro in provincia di Cuneo: la Granda restò col fiato sospeso fino al 12 settembre, quando il giovane venne ritrovato e raccontò di come era riuscito a beffare i suoi aguzzini, a scappare e a farli arrestare. I banditi avevano chiesto un riscatto da un miliardo e mezzo di lire, poi erano saliti a cifre ancora più alte. La prigionia durò 76 giorni: Pier Felice era stato rinchiuso in un edificio nella zona di Vado, in Liguria. Dopo la fuga riuscì anche a far arrestare il suo “carceriere” Domenico Nirta, calabrese di San Luca (Locri) affiliato alla ‘ndrangheta. Finirono in manette anche tutti gli altri coinvolti. 



#06 Il nome di Mondovì

In principio, nel 1198, si chiamava Mons Regalis, Monte Regale: un nome che evidenziando i privilegi della città, sottolineava anche la vocazione all’indipendenza delle genti che dagli insediamenti vicini erano confluite sul colle naturalmente ben protetto.

Ancora oggi gli abitanti si chiamano Monregalesi, ma il toponimo è poi divenuto Mondovì, da Monte di Vico (Vicoforte), il centro più vicino, uno dei terzieri che diede vita al primo nucleo urbano insediato sulla attuale collina di Piazza.




http://www.comune.mondovi.cn.it/vivere-la-citta/turismo/storia/ 

domenica 20 ottobre 2019

#05 Il mito di Mondovì

Il mito è legato all figura principale del famoso Carnevale di Mondovì: il Moro, che prende spunto da una statua meccanica in ferro realizzata, nella seconda metà del XVIII secolo, da un artigiano locale: Matteo Mondino e che diventa maschera ufficiale nel 1950.



Secondo la storia, il Moro si arrocca presso la Torre dei Saraceni che domina la Val Tanaro tra Garessio e Ormea. Lì, l’Imperatore Ottone I lo assedia per scacciarlo definitivamente dalle terre del monregalese. Tutto terminerà senza spargimento di sangue e al Moro fu concesso di mantenere  il possesso territori solo nel periodo di Carnevale. Durante una delle sue scorribande il Moro rapisce una fanciulla: la Bella Monregaleisa. Questa ragazza condividerà numerose avventure al seguito del capo dei Saraceni, il quale, infine, la mise al servizio della Principessa Adelasia. Appena ottenne la libertà, la Bella Monregaleisa parte a capo di un gruppo di popolani per inseguire il suo sogno: costruire un paese dove non esiste nessuna disparità sociale. Per una settimana costeggiò il corso del Tanaro, fino a giungere nel punto in cui il torrente Ellero confluisce nel Tanaro; da qui risale una collina denominata Monte di Vico (Mondovì) e lì si stabilisce creando il villaggio dei suoi sogni. La fanciulla volle che quella collina fosse chiamata Monteregale: il monte in cui tutti gli abitanti possano avere gli stessi diritti dei re. In questo viaggio, la Monregaleisa fu accompagnata da Pietro, servitore del Moro; egli la aiutò a realizzare il suo sogno, arrivando sul Monte di Vico in una bellissima sera di maggio. Dopo alcuni mesi, ad ottobre, nel piccolo villaggio di Monteregale, la  Bella Monregaleisa e Pietro si uniscono in matrimonio.




#04 Le citazioni del libro

"Ormai si sentiva quasi completamente ventimigliese e a Vico pensava di rado. Solo d'inverno, quando anche il Grammondo s'imbiancava o la neve sulle cime alpine, che s'intravedevano dalla finestra, brillavano al sole, pensava alla sua infanzia sotto la neve, alla fatica del periodo della raccolta delle castagne, alla gioia di ritrovarsi la sera tutti intorno al fuoco che scoppiettava nel camino sprizzando mille scintille, a mangiare latte e castagne bianche spezzate, le sole che non si potevano vendere sul mercato di Mondovì."

Maria Grazia Orlandini, "Al tempo della guerra del sale", Boves : Araba Fenice, 2018, pp. 107

"Quanti siano stati esattamente coloro che vennero ammassati alle porte di Mondovì per essere condotti a Vercelli non lo si è mai saputo con precisione. Gli elenchi, non datati e spesso con moltissimi errori anche nei cognomi, sono discordanti. Sicuramentre fra 3 e 4 migliaia, più della metà della popolazione rurale allora residente."

Maria Grazia Orlandini, "Al tempo della guerra del sale", Boves : Araba Fenice, 2018, pp. 145

#03 Libri su Mondovì

Libro: "Al tempo della guerra del sale (una zampa di capra ferrata)"
Autore: Maria Grazia Orlandini
Anno di pubblicazione: 2018
Pagine: 175
Editore: arabAFenice

Questo libro racconta in maniera romanzata la storia di Miclot al tempo della guerra del sale, che trova l'epicentro nei dintorni di Mondovì.
Il libro è arricchito da immagini del tempo e da un'appendice storica sulla deportazione delle famiglie monregalesi.
Un libro molto affascinante per l'attaccamento al territorio e ai luoghi conosciuti, ma soprattutto per la storia che racconta in maniera avvincente.

lunedì 14 ottobre 2019

#02 Le cose di Mondovì

CERAMICA BESIO

Besio 1842, con sede a Mondovì in provincia di Cuneo, è l'unica azienda artigiana monregalese che ancora oggi perpetua la vera tradizione dell'antica ceramica.
 
Le tecniche di produzione si attengono scrupolosamente ai rigidi dettami tradizionali per assicurare un prodotto ricercato e di alta qualità.

La “Ceramica Vecchia Mondovì” era caratterizzata da decori semplici, di gusto popolare, stesi con poche e rapide pennellate dai colori vivaci.
La decorazione interessava anche il bordo dell’oggetto, ingentilito dai tipici merletti traforati ottenuti con spugne intagliate, dove predominava un tonalità squillante di blu a base di solfato di cobalto.


RAKIKO'
Nasce nell'anno 1895 in una piccola confetteria di Mondovì, oggi inserita nella guida dei locali storici italiani, il liquore Rakiko'.
Piaceva sia come aperitivo sia come digestivo, quella specialità dal nome orientaleggiante e dal gusto originale. 
Oggi la storia del Rakiko' continua ben al di fuori del contesto locale, questo aperitivo e tonico è apprezzato da un vasto pubblico italiano ed ora anche internazionale. Quella del Rakiko' è una delle storie più semplici e simpatiche che si possano ascoltare, un racconto semplice ed efficace, ed ha creato nel tempo l'immagine di questo liquore dal gusto originale. 
 

#01 Mondovì


Mondovì è una piccola città nella provincia di Cuneo di 22 426 abitanti.
La città é conosciuta soprattutto per le ceramiche artigianali, per le mongolfiere e per essere stata una zona ad alta attività partigiana.


COORDINATE

44°23′N 7°49′E
395 m s.l.m.