domenica 20 ottobre 2019

#05 Il mito di Mondovì

Il mito è legato all figura principale del famoso Carnevale di Mondovì: il Moro, che prende spunto da una statua meccanica in ferro realizzata, nella seconda metà del XVIII secolo, da un artigiano locale: Matteo Mondino e che diventa maschera ufficiale nel 1950.



Secondo la storia, il Moro si arrocca presso la Torre dei Saraceni che domina la Val Tanaro tra Garessio e Ormea. Lì, l’Imperatore Ottone I lo assedia per scacciarlo definitivamente dalle terre del monregalese. Tutto terminerà senza spargimento di sangue e al Moro fu concesso di mantenere  il possesso territori solo nel periodo di Carnevale. Durante una delle sue scorribande il Moro rapisce una fanciulla: la Bella Monregaleisa. Questa ragazza condividerà numerose avventure al seguito del capo dei Saraceni, il quale, infine, la mise al servizio della Principessa Adelasia. Appena ottenne la libertà, la Bella Monregaleisa parte a capo di un gruppo di popolani per inseguire il suo sogno: costruire un paese dove non esiste nessuna disparità sociale. Per una settimana costeggiò il corso del Tanaro, fino a giungere nel punto in cui il torrente Ellero confluisce nel Tanaro; da qui risale una collina denominata Monte di Vico (Mondovì) e lì si stabilisce creando il villaggio dei suoi sogni. La fanciulla volle che quella collina fosse chiamata Monteregale: il monte in cui tutti gli abitanti possano avere gli stessi diritti dei re. In questo viaggio, la Monregaleisa fu accompagnata da Pietro, servitore del Moro; egli la aiutò a realizzare il suo sogno, arrivando sul Monte di Vico in una bellissima sera di maggio. Dopo alcuni mesi, ad ottobre, nel piccolo villaggio di Monteregale, la  Bella Monregaleisa e Pietro si uniscono in matrimonio.




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